Dizionario Tecnico Urbanistico
Abitabilità(R.D.
1265/1934) (D.P.R. 425/1994)
· Riferimento:
edilizia residenziale Atto amministrativo emanato dal
Sindaco, ai sensi del combinato disposto degli artt. 220
e 221 del R.D. 1265/1934 e dell’art. 4 del D.P.R.
425/1994, con cui, sulla scorta del parere dell’Ufficio
tecnico comunale e dell’ufficiale sanitario, si
certifica la rispondenza della costruzione al progetto
approvato ed alle norme igienico-sanitarie e se ne
autorizza l’ occupazione ad uso abitativo.Il certificato
di abitabilità può essere rilasciato anche per singole
unità immobiliari o per singole parti di un edificio a
condizione che risultino ultimate e posseggano i
requisiti previsti dalla legge. Abitabilità:
requisiti e procedura(R.D. 1265/1934) (D.P.R.
425/1994)
· Riferimento:
edilizia residenziale "I progetti per le costruzioni
di nuove case, urbane o rurali, quelli per la
ricostruzione o la sopraelevazione o per modificazioni,
che comunque possono influire sulle condizioni di
salubrità delle case esistenti, debbono essere
sottoposti al visto del sindaco, che provvede previo
parere dell'ufficiale sanitario e sentita la Commissione
edilizia". (art. 220, R.D. 1265/ 1934). "Gli
edifici o parti di essi indicati nell'articolo
precedente non possono essere abitati senza
autorizzazione del sindaco, il quale la concede quando,
previa ispezione dell'ufficiale sanitario o di un
ingegnere a ciò delegato, risulti che la costruzione sia
stata eseguita in conformità del progetto approvato, che
i muri siano convenientemente prosciugati e che non
sussistano altre cause di insalubrità".(art. 221, R.D.
1265/1934)."Affinché gli edifici, o parti di essi,
indicati nell'art. 220 del regio decreto 27-7-1934, n.
1265, possano essere utilizzati, è necessario che il
proprietario richieda il certificato di abitabilità al
sindaco, allegando alla richiesta il certificato di
collaudo, la dichiarazione presentata per l'iscrizione
al catasto dell'immobile, restituita dagli uffici
catastali con l'attestazione dell'avvenuta
presentazione, e una dichiarazione del direttore dei
lavori che deve certificare, sotto la propria
responsabilità, la conformità rispetto al progetto
approvato, l'avvenuta prosciugatura dei muri e la
salubrità degli ambienti.Entro trenta giorni dalla data
di presentazione della domanda, il sindaco rilascia il
certificato di abitabilità; entro questo termine, può
disporre una ispezione da parte degli uffici comunali,
che verifichi l'esistenza dei requisiti richiesti alla
costruzione per essere dichiarata abitabile. In caso di
silenzio dell'amministrazione comunale, trascorsi
quarantacinque giorni dalla data di presentazione della
domanda, l'abitabilità si intende attestata. In tal
caso, l'autorità competente, nei successivi centottanta
giorni, può disporre l'ispezione di cui al secondo comma
del presente articolo, e, eventualmente, dichiarare la
non abitabilità, nel caso in cui verifichi l'assenza dei
requisiti richiesti alla costruzione per essere
dichiarata abitabile.Il termine fissato al secondo comma
del presente articolo, può essere interrotto una sola
volta dall'amministrazione comunale esclusivamente per
la tempestiva richiesta all'interessato di documenti che
integrino o completino la documentazione presentata, che
non siano già nella disponibilità dell'amministrazione,
e che essa non possa acquisire autonomamente.Il termine
di trenta giorni, interrotto dalla richiesta di
documenti integrativi, inizia a decorrere nuovamente
dalla data di presentazione degli stessi". (art. 4,
D.P.R. 425/1994)
Accessibilità(D.M. 236/1989) · Riferimento: barriere architettoniche Si intende la possibilità,
anche per persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue
singole unità immobiliari e ambientali, di
entrarviagevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in
condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.Essa
esprime il più alto livello di qualità dello spazio
costruito, in quanto consente la totale fruizione
nell’immediato
Adattabilità(D.M. 236/1989)
· Riferimento:
barriere architettoniche Si intende la possibilità di
modificare nel tempo lo spazio costruito a costi
limitati, allo scopo di renderlo completamente ed
agevolmente fruibile anche da parte di persone con
ridotta o impedita capacità motoria e sensoriale.Essa
rappresenta un livello ridotto di qualità,
potenzialmente suscettibile, per originaria previsione
progettuale, di trasformazione in livello di
accessibilità. L’adattabililità è, pertanto, un’
accessibilità differita.
Negli edifici residenziali
unifamiliari ed in quelli plurifamigliari privi di parti
comuni, è sufficiente che sia soddisfatto il solo
requisito dell’adattabilità.
Ogni unità immobiliare,
qualunque sia la sua destinazione, deve essere
adattabile per tutte le parti e componenti per le quali
non è giaà richiesta l’accessibilità e/o la
visitabilità, fatte salve le deroghe consentite dal D.M.
236/1989.
Adeguamento(D.M. 236/1989)(D.M. 16.01.1996)
· Riferimento:
barriere architettoniche L'insieme dei provvedimenti
necessari a rendere gli spazi costruiti o di progetto
conformi ai requisiti del D.M. 236/1989. Riferimento:
edilizia residenziale L’insieme di opere finalizzate
a migliorare le condizioni igieniche di una costruzione
anche attraverso la realizzazione o l’integrazione degli
impianti tecnologici.
· Riferimento:
normativa antisismica L’insieme delle opere
sufficienti per rendere l’edificio idoneo a resistere
alle azioni sismiche (cfr. p. C.9.1.1). Agibilità
· Riferimento:
edilizia residenziale Atto amministrativo emanato dal Sindaco, ai sensi del combinato disposto degli artt. 220 e 221 del R.D. 1265/1934 e dell’art. 4 del D.P.R. 425/1994, con cui, sulla scorta del parere dell’Ufficio tecnico comunale e dell’ufficiale sanitario, si certifica la rispondenza della costruzione al progetto approvato ed alle norme igienico-sanitarie e se ne autorizza l’ occupazione ad uso diverso da quello abitativo (produttivo, commerciale, etc...). Alienare
· Riferimento:
diritto
· Trasferire
il diritto di proprietà in seguito ad atto di
compravendita, donazione, espropriazione, etc... Alloggio
monostanza(D.M. 05.07.1975)
· Riferimento:
edilizia residenziale L’alloggio monostanza deve
avere una superficie minima, compresi i servizi, pari a
28,00 mq se destinato ad una persona e di 38,00 mq se
destinato a due persone (cfr. art. 3).
Alloggio/appartamento(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
edilizia residenziale Per alloggio o appartamento si
intende un insieme di vani ed annessi o anche un solo
vano utile, situati in una costruzione permanente o in
parti separate, ma funzionalmente connesse di detta
costruzione e destinati ad uso di abitazione per
famiglia. L'alloggio deve avere un
ingresso sulla strada (direttamente o attraverso un
giardino, un cortile, ecc.) o su uno spazio comune
all'interno della costruzione (scala, passaggio,
ballatoio, ecc.). Altezza dei
locali(art. 1, D.M. 05.07.1975)
· Riferimento:
edilizia residenziale L’altezza minima interna utile
dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m. 2,70,
riducibili a m. 2,40 per i corridoi, i disimpegni in
genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli.
Nei comuni montani al di sopra
dei m. 1.000 s.l.m., può essere consentita, tenuto conto
delle condizioni climatiche locali e della locale
tipologia edilizia, una riduzione dell’altezza minima
dei locali abitabili a m. 2,55. Altezza dei
locali(art. 19, L. 513/1977)(art. 43, L. 457/1978)
· Riferimento:
edilizia residenziale pubblica L’altezza netta degli
ambienti, misurata tra pavimento e soffitto, fatte salve
eventuali inferiori altezze di vigenti regolamenti
edilizi, non può essere superiore a m. 2,70 per gli
ambienti abitativi ed inferiore a m. 2,40 per i vani
accessori. Altezza massima
di un edificio(D.M. 16.01.1996)
· Riferimento:
edilizia residenziale Si intende la differenza tra la
quota altimetrica della linea di gronda del vano
abitabile più alto e la quota del piano di campagna o
del marciapiede, se esistente.
Nel caso di copertura a tetto, con
sottotetti accessibili, l’altezza dell’edificio si
misura sulla verticale del prospetto dal piano di
campagna o del marciapiede al punto medio della
copertura, salvo una diversa disciplina prevista dal
R.E.C. Nel
caso di edifici prospicienti su strade o terreni in
pendenza, l’altezza dei singoli fronti è uguale alla
media aritmetica delle altezze degli spigoli, misurate
con i criteri precedenti, e l’altezza dell’edificio è
data dalla media delle altezze medie dei fronti.
· Riferimento:
normativa antisismica Per ogni fronte esterna
l'altezza dei nuovi edifici, rappresentata dalla massima
differenza di livello fra il piano di copertura più
elevato ed il terreno, ovvero, ove esista, il piano
stradale o del marciapiede nelle immediate vicinanze
degli edifici stessi, non può superare nelle strade e
negli edifici in piano i limiti riportati nella tabella
2. Nel
caso di copertura a tetto detta altezza va misurata
dalla quota d'imposta della falda e, per falde con
imposte a quote diverse, dalla quota d’imposta della più
alta. Sono
esclusi dal computo delle altezze gli eventuali torrini
delle scale e degli ascensori. Nel caso che gli edifici
abbiano un piano cantinato o seminterrato la differenza
di livello (misurata sulla stessa verticale) tra il
piano più elevato di copertura (o la quota d'imposta
delle falde) e quello di estradosso delle strutture di
fondazione, può eccedere di non più di quattro metri i
limiti stabiliti dalla precedente tabella 2.
Nelle strade o nei terreni in
pendio le altezze massime di cui alla precedente tabella
possono essere incrementate di 1,50 m purché la media
generale delle altezze di tutte le fronti rientri nei
limiti stabiliti nella tabella stessa.
Per le costruzioni in legno è
ammessa la realizzazione di uno zoccolo in muratura e
malta cementizia o in calcestruzzo semplice o armato, la
cui altezza non può superare i quattro metri. In tal
caso i limiti di cui alla precedente tabella vanno
riferiti alla sola parte in legno (cfr. p. C.2).
· Tabella
2 ·
Altezza
virtuale(art. 19, L. 513/1977)(art. 43, L. 457/1978)
· Riferimento:
edilizia residenziale pubblica
· (Hv)
- Si calcola come rapporto fra i metri cubi totali vuoto
per pieno dell’edificio (Vt) e la somma delle superfici
utili abitabili degli alloggi.
· Il
suo valore deve risultare:
Hv = Vt / S Sua <= 4,50 m ·Si
precisa che, ai sensi della C.M.LL.PP. (C.E.R.)
15.10.1979, n. 109, nel calcolo del volume totale,
devono essere escluse dal computo le superfici destinate
ad uso diverso dalle abitazioni, cioè quelle destinate
ad attività commerciali o sociali (peraltro non
ammissibili a finanziamento). Altri
vani(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
edilizia residenziale Per altri vani si intendono
tutti quei vani che pur essendo compresi nel fabbricato
residenziale non fanno parte integrante delle abitazioni
(botteghe, autorimesse, cantine, magazzini, soffitte non
abitabili, stalle, fienili, ecc.).
Ampliamento(C.M.LL.PP. 1820/1960)(D.M. 16.01.1996)
· Riferimento:
edilizia residenziale Si intende quel complesso di
lavori che hanno l'effetto di ingrandire il fabbricato
creando uno spazio supplementare.
Più in generale, si definisce
come l’insieme delle opere che comportano un aumento
delle superfici e/o del volume di un edificio esistente,
mediante sopraelevazione o aggiunte laterali di nuovi
corpi di fabbrica o fusione con edifici confinanti.
· Riferimento:
normativa antisismica ·Si
intende la sopraelevazione di parti dell’edificio
esistente di altezza inferiore a quella massima
dell’edificio stesso (cfr. p. C.9.1.1). Area edificabile
· Riferimento:
urbanistica Rappresenta la superficie
totale dell’area da asservire alla costruzione e si
definisce come la porzione di terreno suscettibile di
utilizzazione a scopo edificatorio.
Di norma viene calcolata
detraendo dalla superficie totale del lotto le seguenti
quantità: ·
a) porzioni di area
sottoposta a vincolo dallo strumento urbanistico; Area
metropolitana
· Riferimento:
urbanistica Ambito territoriale, più o meno
ampio, caratterizzato da particolari forme di sviluppo
socio-economico e di specializzazione produttiva.
· Si
distinguono in: monocentriche, quando sono
determinate da un unico centro che svolge una funzione
attrattiva e dove lo sviluppo industriale é collegato
alla presenza di grandi industrie di base. Il sistema
relazionale é caratterizzato da flussi radiali. policentriche, quando sono
determinate da un centro principale e da più centri
secondari fra i quali si stabilisce una distribuzione di
funzioni, servizi ed infrastrutture. Area urbanizzata
· Riferimento:
urbanistica
· Ambito
territoriale provvisto di opere di urbanizzazione
primaria e secondaria. Aree per
attrezzature pubbliche
· Riferimento:
urbanistica ·Sono
le aree esistenti o previste dallo strumento urbanistico
generale per il soddisfacimento dei bisogni collettivi
ed il cui dimensionamento deve essere conforme alle
prescrizioni di cui al D.M. 1444/1968.
· Per
le zone residenziali: 18 mq/abitante ·a)
istruzione: 4,50 mq
· Per
le zone agricole: 6 mq/abitante ·a)
istruzione
· Spazi
per le attrezzature pubbliche di interesse generale: a) 1,5 mq/ab per l’attrezzature
per l’ istruzione superiore all’obbligo (esclusi gli
istituti universitari); Assegno di linea
e di quota
· Riferimento:
edilizia residenziale Atto amministrativo rilasciato
dal Comune al titolare della concessione edilizia per la
determinazione dell’allineamento e delle quota di
imposta del costruendo edificio rispetto alla sede
stradale o ad altro spazio pubblico di
riferimento.Consiste nel fissare sul posto i capisaldi
planimetrici ed altimetrici a cui deve essere riferita
la costruzione e nella contestuale redazione di un
verbale in doppio esemplare sottoscritto dalle parti. Barriere
architettoniche/span>(D.M. 236/1989)
· Riferimento::
barriere architettoniche ·Ostacoli
fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di
chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi
causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in
forma permanente o temporanea;
Ostacoli che limitano o
impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione
di parti, attrezzature o componenti;
Mancanza di accorgimenti e
segnalazioni che permettono l’orientamento e la
riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per
chiunque ed in particolare per i non vedenti, per gli
ipovedenti e per i sordi. Caratteristiche
dimensionali e funzionali degli alloggi/span>(D.M.
05.07.1975)
· Riferimento::
edilizia residenziale Per ogni abitante deve essere
assicurata una superficie utile abitabile non inferiore
a 14,00 mq, per i primi quattro abitanti, ed a mq 10,00
per ciascuno dei successivi (cfr. art. 2);·
soggiorno: superficie minima
pari a 14,00 mq (cfr. art. 2) ubicato
preferibilmente in ambiente autonomo;
cucina: ubicata
preferibilmente in ambiente autonomo e dotata superficie
minima pari a 9,00 mq, per consentire la razionale
sistemazione di una cucina a gas, un lavello a uno o due
bacini completo di scolapiatti, un piano di lavoro,
mobili a terra e/o pensili per la conservazione delle
stoviglie, etc..., un frigorifero ed una lavastoviglie;
se l’angolo cottura è annesso al locale soggiorno, deve
comunicare ampiamente con quest’ultimo e deve essere
adeguatamente munito di impianto di aspirazione forzata
sui fornelli;
camera da letto matrimoniale:
superficie minima pari a 14,00 mq (cfr. art.
2) per la sistemazione razionale di un letto a due
piazze, una culla o un lettino, un armadio, un comò, e
due comodini;
camera a due letti: superficie minima pari a 14,00
mq (cfr. art. 2) per la sistemazione razionale
di due letti singoli, e degli altri capi di arredo
propri delle stanze da letto;
camera da letto singola:
superficie minima pari a 9,00 mq (cfr. art.
2) per la sistemazione razionale di un letto e
degli altri capi di arredo propri delle stanze da letto;
ambiente pluriuso: superficie
minima pari a 9,00 mq idoneo anche per la sistemazione
razionale di un letto e degli altri capi di arredo
propri delle stanze da letto;
bagno-WC (cfr. art. 7): lavanderia: ambiente destinato
alla installazione ed alla manovra di apparecchi per il
lavaggio meccanico e/o manuale ed al deposito della
biancheria da lavare. Può essere destinato a servizio
igienico supplementare dello alloggio;
incremento pranzo: spazio
destinato al pranzo da progettare come incremento del
soggiorno o della cucina. Deve consentire il consumo dei
pasti simultaneamente ad un numero di persone almeno
pari al numero dei posti letto dell’alloggio;
ingresso: preferibilmente in
ambiente autonomo e dimensionato in relazione al tipo di
alloggio; disimpegni
e passaggi: lato minore non minore di 1,00 m;
tutti i locali degli alloggi,
eccettuati quelli destinati a servizi igienici,
disimpegni, corridoi e ripostigli debbono fruire di
illuminazione naturale diretta, adeguata alla
destinazione d’uso (cfr art. 5). Case sparse:
· Riferimento:
urbanistica Sono definite tali dall’ISTAT
quelle località disseminate nel territorio comunale a
distanza fra loro tale da non poter costituire nemmeno
nucleo abitato. Centro
abitato(art. 17, L. 765/1967)(C.M.LL.PP. 3210/1967)
· Riferimento:
urbanistica ·Nei comuni sprovvisti di strumenti urbanistici, definisce l’ambito territoriale, oggetto di perimetrazione da parte del Comune, in cui si applicano le norme per l’edificazione di cui all’art. 17 della L. 765/1967. La legge non precisa la nozione di centro abitato e neppure il modo di determinare il perimetro.L'istituto centrale di statistica definisce il centro abitato come un "aggregato di case continue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità, caratterizzato dall'esistenza di servizi o esercizi pubblici determinanti un luogo di raccolta, ove sogliono concorrere gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, istruzione, affari, approvvigionamenti e simili".L' ISTAT, pertanto, ha fornito le seguenti istruzioni sia per la delimitazione del piano topografico, sia per la individuazione dei requisiti che debbono coesistere perché una località possa essere riconosciuta come centro abitato: a) deve sempre trattarsi di un
gruppo di case più o meno numeroso; Conseguentemente, un gruppo di
case, senza servizi o esercizi pubblici non può
costituire un centro abitato, né tale carattere può
essere riconosciuto ai servizi o esercizi pubblici
(quali una stazione ferroviaria, uno spaccio, una
chiesa, ecc.) isolati dalla campagna, anche se situati
lungo strade.E’ stata data, infine (cassazione penale,
sezione III, 2-7-1962) una interpretazione
giurisprudenziale del "centro abitato" - di cui all'art.
31 della legge del 1942 che lo definisce "quel complesso
di edifici abitati che sia sufficientemente organizzato,
mediante l'impianto di servizi pubblici essenziali".Tali
definizioni ed interpretazioni sono state date a fini
diversi da quelli della legge n. 765. Tuttavia, poiché
esse configurano il "centro abitato" in modo
sostanzialmente analogo e possono adattarsi alla
definizione usata nella nuova legge, appare opportuno
tenerne conto per l'applicazione del disposto dell'art.
17 (cfr. C.M.LL.PP. 3210/1967, p. 7 - stralcio). Centro edificato(art. 18, L. 865/1971):
· Riferimento:
: urbanistica ·E’
delimitato, per ciascun centro o nucleo abitato, dal
perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate
con continuità ed i lotti interclusi.
Non possono essere compresi nel
perimetro dei centri edificati gli insediamenti sparsi e
le aree esterne, anche se interessate dal processo di
urbanizzazione. Certificato d’uso:
· Riferimento:
urbanistica
· Atto
amministrativo con cui il Sindaco attesta la
destinazione d’uso di un immobile. Certificato
di destinazione urbanistica(art. 18, L.
47/1985)
· Riferimento:
urbanistica Certificato rilasciato dal
Sindaco entro trenta giorni dalla richiesta agli aventi
titolo per il rilascio della concessione edilizia e che
contiene le prescrizioni urbanistiche riguardanti l’area
interessata.
· Deve
essere obbligatoriamente allegato agli atti di
compravendita dei terreni, pena la loro nullità. Ciglio della
strada(art. 2, D.M. 1404/1968)(D.M. 16.01.1996)
· Riferimento:
: urbanistica ·Si
definisce ciglio della strada la linea di limite della
sede o piattaforma stradale comprendente tutte le sedi
viabili, sia veicolari che pedonali, ivi incluse le
banchine ed altre strutture laterali alle predette sedi
quando queste siano transitabili, nonché le strutture di
delimitazione non transitabili (parapetti, arginette e
simili).
· Riferimento:
: normativa antisismica Si intende la linea di limite
della sede stradale e dello spazio di uso pubblico
aperto alla circolazione dei pedoni e dei veicoli e
dello spazio inedificabile non cintato aperto alla
circolazione pedonale (cfr. p. C.3). Città: Riferimento:
: urbanistica "La città è un centro abitato
di considerevole taglia demografica, fulcro di relazioni
e di comunicazioni, ad alta organizzazione, con funzioni
multiple e complesse esercitate da una popolazione che
vive in massima parte di attività non agricole" (cfr. M.
Fondi, Le sedi umane: dall’ abitazione isolata alla
città, in Viaggio nella geografia, T.C.I., Milano,
1985). In senso sociologico: La città
é un insediamento relativamente vasto, denso e
permanente di individui socialmente eterogenei. In senso economico:·
La città é uno spazio economico
nel quale si concentrano molteplici attività e quindi
flussi di capitali, beni, forza-lavoro, servizi, etc... In senso geografico:
La città é una concentrazione,
in un determinato spazio costruito, di abitanti occupati
in attività fondamentali del tipo secondario e
terziario. Coattivo
· Riferimento:
diritto
· Obbligatorio,
imposto dalla legge Colonìa
· Riferimento:
: diritto Contratto agrario, noto e
largamente usato sin dall’antichità classica, costituito
da una forma associativa di capitale e lavoro, per cui
uno o più coloni si obbligano a lavorare un fondo altrui
partecipando agli utili. Comparti edificatori(art. 23, L. 1150/1942)>
· Riferimento:
: urbanistica Ambiti
territoriali, individuati in sede di approvazione dei
piani particolareggiati, costituenti unità fabbricabili
e comprendenti aree inedificate e costruzioni da
trasformare secondo speciali prescrizioni. Concessione edilizia(art. 1, L. 10/1977)>
· Riferimento:
: urbanistica Atto
amministrativo rilasciato dal Sindaco, su obbligatorio
ma non vincolante parere della commissione edilizia, che
autorizza l’esecuzione delle opere connesse ad ogni
attività comportante trasformazione urbanistica ed
edilizia del territorio comunale. Contorno dell’edificio(D.M. 16.01.1996)>
· Riferimento:
normativa antisismica
· Proiezione
in pianta del fronte dell’edificio stesso, escluse le
sporgenze di cornici e balconi aperti (cfr. p.
C.3). Conurbazione
· Riferimento:
urbanistica
· Complesso
e dinamico sistema costituito dalla città e dal
territorio circostante legati da un rapporto di
interdipendenza. Costruzione
abusiva
· Riferimento:
: urbanistica Edificio realizzato in
contrasto con le prescrizioni della legge urbanistica e
dello strumento urbanistico o in assenza di concessione
edilizia o in difformità, parziale o totale, da essa. Densità di
popolazione(C.M.LL.PP. 425/1967)
· Riferimento:
urbanistica
· territoriale:
· esprime
il rapporto fra il numero di abitanti e l’area della
zona di insediamento;
· fondiaria:
· esprime
il rapporto fra il numero di abitanti e l’area
pertinente alle abitazioni, escluse strade e
attrezzature sociali. Densità
edilizia(C.M.LL.PP. 425/1967)
· Riferimento:
: urbanistica territoriale:esprime il
rapporto fra la sommatoria dei volumi edilizi (m3/m2)
e la superficie della porzione di territorio interessata
misurata al lordo delle strade, piazze, aree per servizi
ed attrezzature pubbliche; fondiaria:
esprime il rapporto fra il
volume edilizio (msup>3/m2) o la
superficie lorda degli alloggi (m2/m2)
e la superficie fondiaria del lotto. Diritto di superficie
· Riferimento:
: diritto Diritto reale in base al quale il proprietario può costituire il diritto di fare e mantenere al disopra del suolo una costruzione a favore di altri che ne acquista la proprietà. Se la costituzione del diritto è stata fatta a tempo determinato, allo scadere del termine il diritto di superficie si estingue e il proprietario del suolo diventa proprietario della costruzione (cfr. Libro III, Titolo III, c.c.). Distacco Riferimento:
urbanistica Distanza minima, in
orizzontale, a cui deve essere posizionato un edificio
rispetto al confine di proprietà o rispetto ad altri
edifici preesistenti. Edificio(D.M.
236/1989) Riferimento:
: barriere architettoniche Si intende una unità
immobiliare dotata di autonomia funzionale, ovvero un
insieme autonomo di unità immobiliari funzionalmente e/o
fisicamente connesse tra loro. Riferimento:
: edilizia residenziale Si intende un qualsiasi
manufatto, volumetricamente concluso, destinato allo
svolgimento di funzioni, indipendentemente dalle
dimensioni, dalla tecnologia e dal sistema costruttivo
di fabbrica. Edilizia agevolata
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica Edilizia realizzata mediante
l’intervento dello Stato consistente nella erogazione di
mutui a tasso agevolato commisurato al reddito del
nucleo famigliare. Edilizia convenzionata
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica Si fonda sulla stipulazione di
una convenzione tra il Comune ed i privati costruttori
che, in cambio di agevolazioni e sgravi, si impegnano a
praticare canoni di affitto e prezzi di vendita delle
costruzioni a condizioni inferiori a quelli di mercato. Edilizia sovvenzionata
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica Edilizia realizzata a totale
carico dello Stato attraverso gli Enti istituzionalmente
preposti (il più importante è lo I.A.C.P.) che
costruiscono o recuperano abitazioni che fanno parte del
patrimonio pubblico e sono assegnate in affitto con
canoni sociali. Emiplegico
· Riferimento:
barriere architettoniche
· Persona
impedita solamente alla parte sinistra o destra del
corpo. Enfiteusi
· Riferimento:
: diritto Contratto perpetuo o a lunga
scadenza (più di venti anni) di concessione del diritto
di pieno godimento di un fondo, per cui il proprietario,
chiamato direttàrio, ne cede il dominio utile ad
altra persona, chiamata enfiteuta, che si impegna a
corrispondere un determinato canone annuo in denaro o in
natura, e a migliorare e a non lasciare deteriorare il
fondo (cfr. Libro III, Titolo IV c.c.). Espropriare
· Riferimento:
diritto
· Privare
della proprietà di un bene per ragioni di pubblica
utilità o in ragione di una sentenza esecutiva. Fabbricato o
edificio(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale Per fabbricato o edificio si
intende qualsiasi costruzione coperta, isolata da vie o
da spazi vuoti, oppure separata da altre costruzioni
mediante muri che si elevano, senza soluzione di
continuità, dalle fondamenta al tetto; che disponga di
uno o più liberi accessi sulla via, e possa avere una o
più scale autonome. Fabbricato
o ificio residenziale(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
edilizia residenziale
Per fabbricato o
edificio residenziale si intende quel fabbricato urbano
o rurale, destinato per la maggior parte (cioè il più
della cubatura) ad uso di abitazione. Fascia o nastro
di rispetto stradale(D.M. 1404/1968)(D.P.R.
495/1992)
· Riferimento:
urbanistica Superficie vincolata latistante
ad una strada su cui non è consentita l’edificazione
fatta eccezione per le opere e gli impianti al servizio
della strada stessa, i distributori di carburanti e le
cabine elettriche. Handicappato
· Riferimento:
: barriere architettoniche Termine attribuito a persone
che sono considerate impedite, ostacolate, nel rapporto
con l’ ambiente a causa delle proprie limitazioni.Il
termine deriva dall’inglese handicapped che si
traduce in ostacolato. Indice di affollamento
· Riferimento:
urbanistica
· Esprime
il rapporto fra il numero di abitanti ed il numero dei
vani abitabili. Indice di
fabbricabilità fondiaria
· Riferimento:
urbanistica
· Esprime
il massimo volume in metri cubi costruibile sui metri
quadrati di superficie edificabile. Indice di
sfruttamento Riferimento:
urbanistica
· E’
il rapporto tra la superficie utile lorda complessiva di
tutti i piani di un edificio e l’area edificabile del
lotto. Indice di
utilizzazione fondiaria Riferimento:
urbanistica Esprime la
superficie massima in mq (comprese le proiezioni
sull’area edificabile dei volumi interrati computati e
non nella cubatura) per ogni mq di area edificabile. Indice di
utilizzazione territoriale Riferimento:
urbanistica
· Esprime
il rapporto percentuale fra la superficie fondiaria e la
superficie territoriale. Indice
volumetricocapitario o abitativo Riferimento:
: urbanistica
· Volume
edilizio medio per abitante (m3/ab).
Di norma, per le zone
residenziali, è variabile tra 100-150 mc/ab. Iter procedurale
· Riferimento:
generico
· Iter
amministrativo seguito da un procedimento per giungere
alla sua conclusione. Lavori
autorizzati(opere progettate)(C.M.LL.PP.
1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale Si dicono "lavori autorizzati"
i progetti di costruzione di abitazioni a totale carico
o col contributo dello Stato o di enti locali la cui
esecuzione sia stata approvata dai competenti organi.
Per i lavori di esclusiva competenza di privati (e cioè
senza alcun contributo dei suddetti enti) si applicano
invece le norme di cui all'art. 220 del testo unico
sulle leggi sanitarie (regio decreto 27-7-1934,
n. 1265), ed agli artt. 31 e seguenti della
legge urbanistica 17-8-1942, n. 1150. Lavori in corso(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
edilizia residenziale
· Si
dicono tali i lavori iniziati e non ancora ultimati. Lavori
iniziati(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale I lavori si dicono iniziati
allorché le prime operazioni effettive siano state
intraprese in cantiere, dopo la preparazione e la
definizione dei disegni esecutivi. Per esempio: la messa
a punto del cantiere, l'arrivo dei materiali e degli
attrezzi, l'avviamento dei lavori di sterro e di
fondazione. Lavori
ultimatipere costruite)(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale I lavori di costruzione di
abitazioni a totale carico e col contributo dello Stato
o di enti locali si dicono ultimati quando sia stato
richiesto il permesso di abitabilità o di agibilità, a
norma dell'art 221 e seguenti del testo unico sulle
leggi sanitarie (regio decreto 27-7-1934, n. 1265). Logge e
balconi(C.M.LL.PP. 27.02.1965) agli ambienti destinati al
soggiorno dovrà essere assicurata la massima fruibilità
di aria, di luce e di visuale. Anche in ordine a tale
esigenza, gli alloggi, in relazione alle abitudini
locali, saranno dotati di spazi all’aperto praticabili a
livello (balcone, loggia, terrazza);quando la suddetta
esigenza è soddisfatta mediante logge, dovrà essere
garantito il suo mantenimento nel tempo con divieto di
chiusura o limitazione attraverso precise norme da
inserire nei regolamenti di assegnazione o di cessione
in locazione semplice. Manufatto
· Riferimento:
generico
· Si
intende qualsiasi costruzione realizzata dallo uomo. Manutenzione
ordinaria(art. 31.a, L. 457/1978)
· Riferimento:
: interventi di recupero Sono quegli interventi che
riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e
sostituzione delle finiture degli edifici e quelle
necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli
impianti tecnologici esistenti. Manutenzione straordinaria(art. 31.b, L. 457/1978)
· Riferimento:
: interventi di recupero Sono le opere e le modifiche
necessarie per rinnovare e sostituire parti anche
strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed
integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici,
sempre che non alterino i volumi e le superfici delle
singole unità immobiliari e non comportino modifiche
delle destinazioni di uso. Manutenzione straordinaria(D.M. 05.08.1994)(C.M.LL.PP. 28/1995)
· Riferimento:
edilizia residenziale pubblica la superficie complessiva (Sc)
è costituita dalla somma delle superfici utili
abitabili, delle superfici nette non residenziali e
delle superfici per parcheggi coperti:
· Sc
= Su + Snr + Sp
· Il
costo totale (C.T.M.) non può superare il limite di
£./mq 620.000 di superficie complessiva. Mezzadria Riferimento:
: diritto Contratto e sistema di
conduzione agrario per cui i prodotti e gli utili di un
podere vengono divisi a metà, o in quote leggermente
diverse, tra il proprietario, cioè
il concedente che organizza e dirige
l’azienda, ed il mezzadro, cioè il contadino che
vive e lavora nel podere con la propria famiglia ed
organizza il lavoro. Miglioramento(D.M. 16.01.1996) Riferimento:
: normativa antisismica Si definisce intervento di
miglioramento l’ esecuzione di una o più opere
riguardanti i singoli elementi strutturali dell’edificio
con lo scopo di conseguire un maggior grado di sicurezza
senza, peraltro, modificare in maniera sostanziale il
comportamento globale (cfr. p. C.9.1.2). Misura della distanza Riferimento:
generico
· La
distanza si misura in orizzontale e rappresenta la
lunghezza del segmento di perpendicolare da un punto ad
una retta. Misure di
salvaguardia Riferimento:
: urbanistica Provvedimento sindacale con
cui, a partire dalla data della delibera di adozione
degli strumenti urbanistici e fino alla emanazione dei
relativi decreti di approvazione, vengono sospese le
determinazioni sulle domande di concessione edilizia
quando si riconosca che le stesse siano in contrasto con
il piano adottato. Nucleo abitato Riferimento:
: urbanistica Il nucleo abitato è definito
dall’ISTAT come la località abitata priva di luogo di
raccolta che caratterizza il centro abitato, costituita
da un gruppo di case contigue o vicine, con almeno 5
famiglie e con interposte strade, sentieri, spiazzi,
aie, piccoli orti, piccoli incolti e simili purché
l'intervallo fra casa e casa non superi una trentina di
metri e sia in ogni modo inferiore a quello
intercorrente tra il nucleo stesso e la più vicina delle
case manifestatamente sparse.
· Il
caIl carattere di nucleo deve essere riconosciuto
anche: a) al gruppo di case, anche
minimo, vicine tra loro, situate in zona
montana, quando vi abitino almeno due
famiglie e le condizioni della viabilità siano talida
rendere difficili o comunque non frequenti i rapporti
con le altre località abitate; Nuova costruzione(C.M.LL.PP. 1820/1960)/o:p>
· Riferimento:
edilizia residenziale
· Per
nuova costruzione si intende una costruzione interamente
nuova, anche se sorga su area risultante da demolizione. Nuova
edificazione(D.M. 05.08.1994)(C.M.LL.PP. 28/1995) la superficie complessiva (Sc)
è costituita dalle superfici utili abitabili, e del 60%
della somma delle superfici nette non residenziali e
delle superfici per parcheggi coperti:
· Sc
= Su + 60%(Snr + Sp) Il costo totale
(C.T.S.) non può superare il limite di £/mq 1.700.000 di
superficie complessiva. Oblazione
· Riferimento:
: diritto Modo di estinzione di un reato
per cui sia prevista l’ammenda, consistente nel
pagamento volontario della somma prima che si apra il
dibattimento o prima della sentenza di condanna. Opere eseguite
in ale difformità(art. 7, L. 47/1985)
· Riferimento:
: urbanistica Sono opere eseguite in totale
difformità dalla concessione quelle che comportano la
realizzazione di un organismo edilizio diverso per
caratteristiche tipologiche, planovolumetriche o di
utilizzazione da quello oggetto della concessione
stessa, ovvero l’esecuzione di volumi edilizi oltre i
limiti indicati nel progetto e tali da costituire un
organismo edilizio o parte di esso con specifica
rilevanza ed autonomamente utilizzazbile. Opere interne(art. 26, L. 47/1985)/o:p>
· Sono
tSono tutte le opere realizzate all’interno di edifici e
che soddisfano ai seguenti requisiti: ·
non comportano modifiche
della sagoma della costruzione, dei fronti prospicienti
pubbliche strade o piazze; ·
non comportano aumento delle
superfici utili e del numero delle unità immobiliari; ·
non modificano la
destinazione d’uso delle costruzioni e delle singole
unità immobiliari; ·
non recano pregiudizio alla
statica dell’ immobile; ·
rispettano le originarie
caratteristiche costruttive degli edifici in centro
storico; ·
non siano in contrasto con
gli strumenti urbanistici adottati o approvati e con i
regolamenti edilizi. Parametri edilizi:
· Riferimento:
urbanistica
· Elementi
regolatori dell’uso edilizio di un lotto (densità
edilizia fondiaria, altezze, distanze, numero di piani,
etc...). Parametri
urbanistici
· Riferimento:
urbanistica
· Elementi
regolatori dell’uso urbanistico di un’ area (densità
edilizia territoriale, standards urbanistici, etc...).
ParaplParaplegico ·
Riferimento:
barriere architettoniche Parco:
· Riferimento:
: urbanistica "I parchi sono grandi superfici di territorio bello e relativamente selvaggio in cui, per il beneficio della nazione, il paesaggio é strettamente tutelato, gli edifici e i luoghi di interesse storico-artistico sono protetti, le attività agricole già esistenti mantenute e vi sono predisposte strutture per la ricreazione all’aperto" (dal rapporto preparatorio della legge inglese sui parchi del 1949). Il
Comitato Italiano per i Parchi Nazionali, distingue i
parchi in: nazionali: "aree di eccezionale
importanza e complessità naturalistica, di vasta
estensione, di valore e interesse nazionale,
rappresentative di ambienti unici o tipici di un certo
territorio, famosi anche per la presenza di particolari
entità o associazioni vegetali o animali"; regionali:
"aree di notevole estensione, spesso coincidenti con un
comprensorio naturale non ancora trasformato dalla
civiltà industriale metropolitana, idoneo per vocazione
ad assolvere finalità composite tra le quali, accanto
all’esigenza prioritaria della conservazione, trovino
giusto posto anche gli scopi della ricreazione,
dell’educazione, del tempo libero"; riserve naturali e oasi
faunistiche: "aree di estensione limitata, a volte
addirittura identificabili con un singolo biòtopo,
fenomeno o entità naturale, pregevoli sul piano
ecologico e paessaggistico, significative dal punto di
vista scientifico e rappresentative di aspetti di
determinati territori". Parti comuni edificio(D.M. 236/1989)/o:p>
· Riferimento:
barriere architettoniche
· Si
intendono quelle unità ambientali che servono o
connettono funzionalmente più unità immobiliari. Pertinenze
· Riferimento:
: diritto Sono pertinenze
le cose destinate in modo durevole a servizio o ad
ornamento di un’altra cosa. La destinazione può essere
effettuata dal proprietario della cosa principale o da
chi ha un diritto reale sulla medesima (cfr. art.
817 c.c.).
· Riferimento:
: edilizia residenziale Costituiscono pertinenze le
autorimesse, le recinzioni, i cortili, le aree sistemate
a verde o attrezzate per il gioco, etc... quando siano a
servizio esclusivo di un fabbricato. Piani territoriali paesistici(L. 431/1985):
· Riferimento:
: urbanistica Sono strumenti
urbanistici di livello territoriale contenenti le
prescrizioni per lo sviluppo armonico di intere zone che
si vogliono tutelare a motivo della loro particolare
bellezza di insieme. ·Il
contenuto dei P.T.P. è il seguente: Pianificazione urbanistica:
Riferimento:
urbanistica
· E’
la disciplina che si occupa dell’organizzazione di un
determinato ambito territoriale in vista della sua
razionale utilizzazione.
· Il
processo di pianificazione si articola in tre fasi: ·
conoscitiva: consiste nello
studio del territorio per acquisire gli elementi e le
informazioni che lo caratterizzano (storici, sociali,
economici, geologici, etc...); ·
programmatica: identifica e
definisce i bisogni ed i programmi di intervento; ·
progettuale: definisce gli
strumenti urbanistici generali ed attuativi per la
realizzazione dei programmi. Piano di lottizzazione(L. 1150/1942):
· Riferimento:
urbanistica
· E’
uno strumento attuativo del P.R.G. di iniziativa
privata, avente valenza di piano particolareggiato. Piano di
recupero(L. 457/1978)
· Riferimento:
: urbanistica E’ uno strumento urbanistico
esecutivo finalizzato alla disciplina degli interventi
di mantenimento, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia ed urbanistica delle aree e
degli edifici compresi nelle zone di recupero. Piano di zona per l’edilizia economica e popolare(L. 167/1962):
· Riferimento:
: urbanistica E’
uno strumento urbanistico di attuazione del P.R.G.
avente valore di piano particolareggiato avente lo scopo
di reperire aree da destinare alla edilizia economica e
popolare nel quadro di una attività pianificatoria e
programmatica unitaria e non episodica. Piano particolareggiato esecutivo(L. 1150/1942):
· Riferimento:
urbanistica
· E’
il principale strumento urbanistico di attuazione del
P.R.G.
· Il
P.P.P.E. deve dare indicare: a) la rete stradale; Piano per
gli ediamenti produttivi(L. 865/1971)
· Riferimento:
urbanistica
· E’
uno strumento esecutivo finalizzato alla razionale
organizzazione dei nuovi insediamenti produttivi nonché
al riordino di quelli esistenti.
· I
contI contenuti principali del P.I.P. sono: ·a)
la delimitazioni del territorio interessato; Piano
regolatore generale comunale(L. 1150/1942)
· Riferimento:
: urbanistica Il P.R.G.C. é il principale
strumento urbanistico a scala comunale il cui scopo é di
disciplinare e razionalizzare l’attività costruttiva
edilizia e di trasformazione del territorio comunale. Piano
territoriale di rdinamento(L. 1150/1942)
· Riferimento:
: urbanistica E’ uno strumento urbanistico a
scala sovracomunale avente lo scopo di orientare o
coordinare l’attività urbanistica da svolgere in
determinate parti del territorio nazionale. Nella
formazione dei detti piani devono stabilirsi le
direttive da seguire nel territorio considerato, in
rapporto principalmente: a) alle zone da riservare a
speciali destinazioni ed a quelle soggette a speciali Plusvalore
· Riferimento:
: giuridico-economico Il maggior valore risultante
dalla differenza tra il valore del bene ed il costo
necessario per la sua produzione. In senso più ampio, il
maggior valore risultante dalla differenza tra il valore
del prodotto ed il costo (cioè la retribuzione) della
mano d’opera necessaria a produrlo, come ricchezza, come
ricchezza, nella dottrina marxistica, di cui si
appropria l’ imprenditore capitalista, e come fonte di
accumulazione capitalistica e di sfruttamento dei
lavoratori (teoria marxiana del plusvalore). Prescrizione urbanistica/o:p>
· Riferimento:
urbanistica
· Limitazione
imposta da uno strumento urbanistico o da una legge
urbanistica circa la libera utilizzazione di un’area o
di un edificio. Programma di
fabbricazione(L. 1150/1942)
· Riferimento:
: urbanistica Il P.d.F. é uno strumento
urbanistico a scala comunale da allegare al Regolamento
Edilizio, nei Comuni non obbligati a dotarsi di P.R.G.,
il cui scopo é di "assicurare quel minimo di disciplina
urbanistica indispensabile per un ordinato sviluppo
degli abitati", il cui territorio é da sottoporre a
zonizzazione di larga massima, indicando per ciascuna
zona i limiti e le tipologie edilizie. Programma
pluriennale attuazione(L. 10/1977)
· Riferimento:
: urbanistica Non é uno strumento urbanistico
vero e proprio, ma uno strumento amministrativo di
programmazione degli interventi da eseguire nel
territorio per attuare le previsioni dello strumento
urbanistico generale in un arco di tempo variabile fra i
tre ed i cinque anni. Programmazione urbanistica>
· Riferimento:
urbanistica
· Si
intende un insieme di previsioni coordinate da
realizzarsi secondo piani prestabiliti. Rapporto massimo
di copertura
· Riferimento:
: urbanistica Rappresenta il rapporto tra la
superficie coperta dalla parte fuori terra dell’edificio
e la superficie fondiaria del lotto ad esso afferente,
cioé la porzione massima del lotto occupabile
dall’edificio. Si
esprime in termini frazionari o percentuali. Recupero di edifici da acquisire(D.M. 05.08.1994)(C.M.LL.PP. 28/1995)/o:p>
· Riferimento:
edilizia residenziale pubblica ·la
superficie complessiva (Sc) è costituita dalla somma
delle superfici utili abitabili, delle superfici nette
non residenziali e delle superfici per parcheggi
coperti:
· Sc
= Su + Snr + Sp Il costo totale (C.T.R.) non
può superare il limite di £./mq 2.030.000 di superficie
complessiva, comprensivo del costo di acquisto e del
costo di recupero. Recupero
primario (D.M.
05.08.1994)
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica Si intende il recupero della
funzionalità e della sicurezza anche sismica
dell’edificio. Tale recupero riguarda le parti comuni e
comprende il consolidamento statico delle strutture
portanti comprese le fondazioni, il risanamento delle
murature, delle scale, delle coperture e delle parti
comuni degli impianti compresi gli allacciamenti.
la superficie complessiva (Sc)
è costituita dalla somma delle superfici utili
abitabili, delle superfici nette non residenziali e
delle superfici per parcheggi coperti:
· Sc
= Su + Snr + Sp
· Il
costo totale (C.T.P.) non può superare il limite di £/mq
1.270.000 di superficie complessiva. Recupero
secondario (D.M.
05.08.1994)
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica Si intende il recupero della
agibilità e funzionalità dei singoli alloggi. Tale
recupero riguarda un insieme sistematico di opere che
comprendono la riorganizzazione funzionale,
l’inserimento di elementi accessori, la dotazione o
l’adeguamento degli impianti, nonchè il ripristino delle
parti interessate dal recupero primario. La superficie
complessiva (Sc) è costituita dalle superfici utili
abitabili, e del 70% della somma delle superfici nette
non residenziali e delle superfici per parcheggi
coperti:
· Sc
= Su + 70%(Snr + Sp)
· Il
costo totale (C.T.S.) non può superare il limite di £/mq
600.000 di superficie complessiva. Regolamento
edilizio(L. 1150/1942) Riferimento: urbanistica E’ uno strumento normativo, a scala
comunale, avente lo scopo di limitare, orientare e
disciplinare l’attività edificatoria e di trasformazione
del territorio. E’ obbligatorio per tutti i Comuni. Relazione di
asseveramento(art. 26, L. 47/1985)
Riferimento:
: urbanistica Relazione tecnica redatta e
sottoscritta da un professionista abilitato alla
progettazione che, in materia di opere interne, previste
dall’art. 26 della L. 47/1985, dichiara che i lavori non comportano modifiche della
sagoma della costruzione e dei fronti prospicienti
pubbliche strade o piazze; non comportano aumento delle
superfici utili e del numero delle unità immobiliari; non modificano la destinazione
d’uso dell’unità immobiliare; non recano pregiudizio alla
statica dell’immobile; sono conformi alle norme di
attuazione dello strumento urbanistico vigente e alla
normativa di cui al R.E.C. Rendita:
· Riferimento:
: giuridico-economico L’utile, il reddito che si
ricava dal possesso di beni mobili ed immobili, da
capitali investiti. Il termine equivale a surplus
economico: indica, cioè, la differenza tra i proventi
resi da un fattore di produzione e la somma minima per
mantenerlo in uso.
· Ricorrenze:
r. assoluta, r. differenziale, r. fondiaria, r.
edilizia, r. di posizione, r. di attesa, etc... Restauro e
risanamento conservativo(art. 31.c, L. 457/1978)
· Riferimento:
: interventi di recupero Sono quegli interventi rivolti
a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la
funzionalità mediante un insieme sistematico di opere
che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e
strutturali dell'organismo stesso, ne consentano
destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi
comprendono il consolidamento, il ripristino e il
rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio,
l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti
richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli
elementi estranei all'organismo edilizio. Riattamentoo:p>
· Riferimento:
: generico Miglioramento qualitativo di
un organismo edilizio mediante un insieme di opere che
non ne modificano la destinazione, l’uso ed il volume. Ricettivitào:
· Riferimento:
: urbanistica Esprime la quantità teorica di
abitanti insediabile in un comprensorio prevista da uno
strumento urbanistico. Si ottiene moltiplicando la
densità edilizia per la superficie del comprensorio e
dividendo il risultato per l’indice volumetrico
capitario (100-150 mc/abitante). Ricostruzione(C.M.LL.PP. 1820/1960)o:p>
· Riferimento:
edilizia residenziale Per ricostruzione si intende la
riedificazione di un fabbricato avente una cubatura
dello stesso ordine di grandezza di quello preesistente. Ricostruzione
parziale(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale Per ricostruzione parziale si
intende quel complesso di lavori di ricostruzione
indispensabile per ripristinare uno o più alloggi o
altri locali, utilizzando una parte importante della
costruzione esistente. Ristrutturazione edilizia(art. 31.d, L. 457/1978): Riferimento:
: interventi di recupero Sono quegli interventi rivolti
a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme
sistematico di opere che possono portare ad un organismo
edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
Tali interventi comprendono il ripristino o la
sostituzione di alcuni elementi costitutivi
dell'edificio, la eliminazione, la modifica e
l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Ristrutturazione urbanistica(art. 31.e, L. 457/1978)o: Riferimento:
: interventi di recupero Sono quegli interventi rivolti
a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio
con altro diverso mediante un insieme sistematico di
interventi edilizi anche con la modificazione del
disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. Sanatoriao:
· Riferimento:
: diritto L’istituto giuridico della
sanatoria ha lo scopo di rimuovere i vizi formali e di
merito di un atto amministrativo, ovvero di sanare un
evento determinatosi abusivamente e pertanto privo di
legittimità. Sede stradale(D.M. 16.01.1996):
· Riferimento:
normativa antisismica
· Superficie
formata dalla carreggiata, dalle banchine e dal
marciapiede (cfr. p. C.3). Servitù
· Riferimento:
: diritto Diritto reale che grava su un
fondo (fondo servente) e ne limita l’esercizio
della proprietà a favore di un altro fondo (fondo
dominante)di proprietà pubblica o
privata (cfr. Libro III, Titolo VI c.c.). Silenzio-assenso:
· Riferimento:
: urbanistica Istituto giuridico consistente
nel fissare un termine entro cui il Sindaco deve
assumere le sue determinazioni in materia di rilascio
della concessione edilizia. Trascorso infruttuosamente
tale termine senza che il Sindaco si sia
pronunziato (silenzio), la concessione si intende
rilasciata (assenso). Soggetti della pianificazione:
· Riferimento:
urbanistica
· Sono
i destinatari principali di un piano urbanistico.
Sopraelevazione(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
edilizia residenziale
· Per
sopraelevazione si intende un ampliamento della
costruzione in senso verticale. Spazio
esterno(D.M. 236/1989)
· Riferimento:
: barriere architettoniche Si intende
l'insieme degli spazi aperti, anche se coperti, di
pertinenza dell'edificio o di più edifici ed in
particolare quelli interposti tra l'edificio o gli
edifici e la viabilità pubblica o di uso pubblico. Standards urbanistici(D.M. 1444/1968):
· Riferimento:
: urbanistica Rappresentano la quantità di
servizi e di attrezzature pubbliche, a diversa scala di
pianificazione (di zona, urbana, etc...), di cui devono
essere dotati gli ambiti territoriali di intervento.
Essi sono fissati, nella
dotazione minima, dal D.M. 1444/1968. Stanza (vano utile)(C.M.LL.PP. 1820/1960):
· Riferimento:
: edilizia residenziale Per stanza (vano utile) si
intendono le camere da letto, le camere da pranzo, da
studio, da soggiorno, le soffitte abitabili, le camere
dei domestici, le cucine e gli altri spazi destinati
all'abitazione, separati da pareti che vadano di norma
dal pavimento al soffitto, che abbiano luce ed aria
dirette ed un'ampiezza sufficiente a contenere un letto
di adulto (almeno 8 metri quadri) ed il cui soffitto si
trovi ad una altezza media di almeno metri 2,20 dal
pavimento. Superficie complessiva(D.M. 10.05.1977):
· Riferimento:
edilizia residenziale
· (Sc)
- E’ costituita dalla somma della superficie utile
abitabile e dal 60% della superficie non residenziale:
· Sc
= Sua + 60% Snr
· I
porticati liberi sono esclusi dal computo della
superficie complessiva qualora gli strumenti urbanistici
ne prescrivano l’uso pubblico. Superficie
coperta
· Riferimento:
: urbanistica Rappresenta la proiezione
orizzontale sul terreno di un edificio e dei suoi corpi
accessori, compresi gli elementi a sbalzo (bow-windows).
Si escludono dal conteggio: i
balconi, i cornicioni e le mantovane, le pensiline e le
parti interrate dell’edificio. Superficie di urbanizzazione:
· Riferimento:
urbanistica
· Rappresenta
la superficie totale delle aree di urbanizzazione
(primaria e secondaria) riferita ad un preciso ambito
territoriale. Superficie
finestrata(D.M. 05.07.1975)
· Riferimento:
: edilizia residenziale ampiezza in mq della finestra
effettivamente apribile. E’ messa in relazione con la
superficie del pavimento;
per ciascun locale abitabile,
l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in
modo da assicurare un valore di fattore di luce diurna
medio non inferiore al 2% e comunque la superficie
finestrata non dovrà essere inferiore ad 1/8 della
superficie del pavimento(cfr. art. 5). Superficie
minima lotto edificabile
· Riferimento:
urbanistica
· Indica
la superficie minima edificabile prescritta dagli
strumenti urbanistici. Superficie non
residenziale(D.M. 05.08.1994)
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica (Snr) - si intende la
superficie risultante dalla somma delle superfici di
pertinenza degli alloggi - quali logge, balconi,
cantinole e soffitte - e di quelle di pertinenza
dell'organismo abitativo - quali androne d'ingresso,
porticati liberi, volumi tecnici, centrali termiche ed
altri locali a servizio della residenza misurate al
netto dei muri perimetrali e di quelli interni. la superficie non residenziale
(Snr) dovrà essere contenuta entro il 45% della
superficie utile abitabile. Il limite del 45% si
intende non per singolo alloggio ma riferito al totale
della superficie utile (Su) dell'organismo abitativo. Superficie non residenziale(D.M. 10.05.1977):
· Riferimento:
edilizia residenziale
· (Snr)
- Si intende la superficie destinata a servizi ed
accessori:
· cantinole,
soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche,
lavatoi comuni, centrali termiche, ed altri locali a
stretto servizio delle residenze;
· autorimesse
singole e collettive;
· androni
di ingresso e porticati liberi;
· logge
e balconi. Superficie
parcheggi(D.M. 05.08.1994)
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica (Sp) - si intende la superficie
da destinare ad autorimesse o posti macchina coperti di
pertinenza dell'organismo abitativo, comprensiva degli
spazi di manovra.
la superficie parcheggi (Sp)
dovrà essere contenuta entro il 45% della
superficie utile abitabile. Il limite del 45% si
intende non per singolo alloggio ma riferito al totale
della superficie utile (Su) dell'organismo abitativo.
Alla suddetta percentuale si
potrà derogare in presenza di organismi abitativi
composti prevalentemente da alloggi di superficie utile
abitabile (Su) inferiore a 60 mq. Superficie utile abitabile(D.M. 05.08.1994):
· Riferimento:
: edilizia residenziale pubblica (Su) - si
intende la superficie di pavimento degli alloggi
misurata al netto dei muri perimetrali e di quelli
interni, delle soglie di passaggio e degli sguinci di
porte e finestre. La (Su) può
essere incrementata del 2% per la formazione di armadi a
muro (cfr. art. 7, D.M. 03.10.1975, n. 9816). Superficie utile abitabile(D.M. 10.05.1977):
· Riferimento:
: edilizia residenziale (Sua) - Si
intende la superficie di pavimento degli alloggi
misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi,
sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale
interne, di logge e di balconi. Tessuto urbano:
· Riferimento:
urbanistica
· Rappresenta
l’insieme delle aree edificate e degli spazi liberi
interposti. Tetraplegico ·
Riferimento:
barriere architettoniche Trasformazione(C.M.LL.PP. 1820/1960)o:p>
· Riferimento:
edilizia residenziale
· Per
trasformazione si intendono le modifiche strutturali
effettuate all'interno del fabbricato. Unità
ambientale(D.M. 236/1989)
· Riferimento:
: barriere architettoniche Si intende uno
spazio elementare e definito, idoneo a consentire lo
svolgimento di attività compatibili tra di loro. Unità immobiliare(D.M. 236/1989):
· Riferimento:
: barriere architettoniche Si intende una
unità ambientale suscettibile di autonomo godimento
ovvero un insieme di unità ambientali funzionalmente
connesse, suscettibile di autonomo godimento. Urbanizzazione primaria:
· Riferimento:
: urbanistica Sono opere di
urbanizzazione primaria quelle che rendono un’area non
edificata suscettibile di utilizzazione a scopo
edilizio: la rete viaria e
gli spazi destinati a parcheggio pubblico; l’impianto di
distribuzione dell’energia elettrica dell’illuminazione
pubblica e del gas;
l’impianto di
fognatura; l’impianto di
distribuzione dell’acqua potabile; il verde
pubblico attrezzato. Urbanizzazione
secondaria Riferimento:
: urbanistica Sono opere di
urbanizzazione secondaria quelle che consentono
l’organizzazione e lo svolgimento della vita associata
attraverso la dotazione di servizi:
· asili
nido e scuole materne;
· scuola
dell’obbligo (elementare e media inferiore);
· mercati
di quartiere;
· delegazioni
comunali;
· verde
attrezzato di quartiere;
· impianti
sportivi di quartiere;
· edifici
per il culto e locali annessi;
· centri
sociali e culturali;
· attrezzature
sanitarie di quartiere. Usufrutto Diritto reale di godere per un
determinato periodo di tempo di un bene mobile o
immobile, materiale o immateriale, di proprietà altrui ,
di servirsene e di utilizzarlo economicamente, con la
limitazione di non modificarne la sostanza e la
destinazione prevista dalla legge o dal contratto da cui
tale diritto si origina (cfr. Libro III, Titolo V,
Capo I, c.c.). Vani
accessori(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale Per vani accessori si intendono
i vani compresi nelle abitazioni, destinati ai servizi,
ai disimpegni, ecc. (ingressi, anticamere, corridoi,
bagni, latrine, ecc.), nonché le piccole cucine che non
abbiano i requisiti per essere considerate stanze. Vano(C.M.LL.PP. 1820/1960):
· Riferimento:
: edilizia residenziale Per vano si intende lo spazio
coperto, delimitato da ogni lato da pareti (in muratura,
legno, vetro, ecc.) anche se qualcuna non raggiunga il
soffitto. La
parete interrotta da notevole apertura (arco o simili)
deve considerarsi come divisoria di due vani, salvo che
uno di questi, per le sue piccole dimensioni, non
risulti in modo indubbio come parte integrante dell'
altro. Variante in corso d’opera(art. 15, L. 47/1985):
· Riferimento:
: urbanistica ·Sono
le modifiche al progetto approvato che si rendono
necessarie durante l’esecuzione dei lavori. Prima della
loro realizzazione è obbligatorio acquisire
l’autorizzazione sindacale.·
In assenza della preventiva
autorizzazione, le varianti sono sanabili, ai sensi
dell’art. 15 della L. 47/1985, se ricorrono le seguenti
condizioni:
sono conformi agli strumenti
urbanistici ed ai regolamenti edilizi vigenti e non sono
in contrasto con quelli adottati;
non comportano modifiche della
sagoma né delle superfici utili;
non modificano la destinazione
d’uso delle costruzioni, delle singole unità immobiliari
ed il loro numero; non si tratti di immobili vincolati
ai sensi delle leggi 1089/1939 e 1497/1939; non
riguardano interventi di restauro come definiti
dall’art. 31 della L. 457/1978.
In ogni caso, l’approvazione
della variante deve essere richiesta prima della
dichiarazione di ultimazione dei lavori. Variazioni essenziali(art. 8, L. 47/1985):
· Riferimento:
: urbanistica Costituiscono
variazioni essenziali rispetto al progetto approvato le
opere aggiuntive abusivamente eseguite quando si
verifichi una o più delle seguenti condizioni: ·a)
mutamento della destinazione d'uso che implichi
variazione degli standards previsti dal D.M. 1444/1968; Non possono ritenersi comunque
variazioni essenziali quelle che incidono sulla entità
delle cubature accessorie, sui volumi tecnici e sulla
distribuzione interna delle singole unità abitative.
Gli interventi effettuati su
immobili sottoposti a vincolo storico, artistico,
architettonico, archeologico, paesistico ed ambientale
nonché su immobili ricadenti sui parchi o in aree
protette nazionali e regionali, sono considerati in
totale difformità dalla concessione. (1) Nella
Regione Sicilia: 20% e tale da non comportare aumento
nel numero dei piani e delle unità abitative (2) Nella
Regione Sicilia: 10% e tale da non comportare aumento
nel numero dei piani e delle unità abitative (3) Nella
Regione Sicilia: 10% per l’altezza dello immobile e per
la distanza dai confini o dai cigli stradali Vincolo:
· Riferimento:
urbanistica
· LimitazLimitazione
imposta dalla legge alla libera utilizzazione di un’area
o di un immobile. · I vincoli si dividono in: vincoli di
carattere urbanistico: ·a) la classificazione delle parti del territorio in base alle funzioni esistenti o previste e ai caratteri morfologici più significativi (zonizzazione); vincoli di carattere edilizio: · i parametri, gli indici e le prescrizioni che regolano l'edificazione nelle diverse parti del territorio. vincoli di
carattere procedurale. Visitabilità(D.M. 236/1989):
· Riferimento:
: barriere architettoniche Si intende la possibilità,
anche per persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale di accedere agli spazi di relazione
e ad almeno un servizio igienico di ogni unità
immobiliare.
Sono spazi di relazione, gli
spazi soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei
luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il
cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta.
Essa rappresenta un livello di accessibilità limitato ad
una parte più o meno estesa dell’edificio o delle unità
immobiliari, che consente comunque ogni tipo di
relazione fondamentale anche alla persona con ridotta o
impedita capacità motoria o sensoriale. Visitabilità condizionata(D.M. 236/1989):
· Riferimento:
: barriere architettoniche Negli edifici, unità
immobiliari o ambientali aperti al pubblico esistenti,
che non vengono sottoposti a ristrutturazione e che non
siano in tutto o in parte rispondenti ai criteri per
l’accessibilità, ma nei quali esista la possibilità di
fruizione mediante personale di aiuto anche per le
persone con ridotta o impedita capacità motoria, deve
essere posto in prossimità dell’ingresso un apposito
pulsante di chiamata al quale deve essere affiancato il
simbolo internazionale di accessibilità di cui all’art.
2 del D.P.R. 384/1978.
Volume dell’edificio: Riferimento:
: urbanistica Il volume dell’edificio viene
calcolato sommando i prodotti della superficie di
ciascun piano, delimitata dal perimetro esterno della
muratura, per l’altezza al piano stesso.
· Sono
esclusi dal calcolo del volume di cui al comma
precedente: ·a)
il volume entro terra, misurato rispetto alla superficie
del terreno circostante, definita secondo la
sistemazione prevista dal progetto approvato, salvo che
il volume medesimo sia destinato ad attività produttive; Volume
edificabile
· Riferimento:
urbanistica
· Si
determina moltiplicando l’area edificabile per l’indice
di fabbricabilità fondiaria. Volume
lordo(C.M.LL.PP. 1820/1960)
· Riferimento:
: edilizia residenziale Volume lordo è la cubatura
totale compresa tra la superficie esterna delle mura, il
livello del pavimento più basso, e la parte esterna
della copertura. Qualora il livello del suolo sia
inferiore a quello del pavimento più basso, il volume
lordo deve essere misurato partendo dal livello del
suolo. Qualora vi siano muri in comune con fabbricati
contigui, il volume lordo si misura partendo dalla linea
mediana di tali muri.
Gli annessi che abbiano una
struttura analoga a quella della costruzione principale
e siano stati costruiti con gli stessi materiali devono
essere compresi nel volume lordo. Volumi tecnici(C.M.LL.PP. 2474/1973): Alcuni Comuni hanno chiesto a
questo Ministero - in data anteriore al 1 aprile 1972 -
di chiarire la portata del termine "volumi tecnici" e
ciò al fine di escludere i volumi stessi dal calcolo
della cubatura utile dell'edificio. Questo Ministero ha sottoposto
la questione al parere del Consiglio Superiore dei
lavori pubblici, che si è espresso in merito con voto n.
214 del 14 marzo 1972, facendo innanzitutto presente che
alla locuzione "volumi tecnici" deve darsi in via
generale un significato aderente alle reali necessità
edificatorie e tale, soprattutto, da non consentire
violazione della disciplina urbanistico-edilizia
vigente. Precisa, poi, codesto consesso che i volumi
tecnici debbono: 1) avere stretta connessione
con la funzionalità degli impianti tecnici
indispensabili per assicurare il comfort abitativo degli
edifici; · Ciò premesso, il Consiglio Superiore propone la seguente definizione: "Devono
intendersi per volumi tecnici, ai fini della esclusione
dal calcolo della volumetria ammissibile, i volumi
strettamente necessari a contenere ed a consentire
l'accesso di quelle parti degli impianti tecnici
(idrico, termico, elevatorio, televisivo, di
parafulmine, di ventilazione, ecc.) che non possono per
esigenze di funzionalità degli impianti stessi, trovare
luogo entro il corpo dell'edificio realizzabile nei
limiti imposti dalle norme urbanistiche". A titolo esemplificativo il
Consiglio Superiore fa presente che sono da considerare
"volumi tecnici" quelli strettamente necessari a
contenere i serbatoi idrici, l'extracorsa degli
ascensori, i vasi di espansione dell'impianto di
termosifone, le canne fumarie e di ventilazione, il vano
scala al di sopra delle linee di gronda. Non sono invece
da intendere come volumi tecnici i bucatoi, gli
stenditoi coperti, i locali di sgombero e simili. In
ogni caso la sistemazione dei volumi tecnici non deve
costituire pregiudizio per la validità estetica
dell'insieme architettonico.
Precisa, infine, il Consiglio
Superiore che la definizione surriferita
dell'espressione in questione può trovare applicazione
soltanto nei casi in cui i volumi tecnici non siano
diversamente definiti o disciplinati dalle norme
urbanistico-edilizie vigenti nel Comune. Zona di recupero:
· Riferimento:
urbanistica
· Ambito
territoriale urbano in cui le particolari condizioni di
degrado richiedono un insieme di interventi programmati
volti alla conservazione, risanamento e ricostruzione
del patrimonio edilizio esistente. Zona
territoriale « A»(art. 2, D.M. 1444/1968)
· Riferimento:
: urbanistica Le parti del territorio
interessate da agglomerati urbani che rivestono
carattere storico, artistico e di particolare pregio
ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree
circostanti, che possono considerarsi parte integrante,
per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. Zona territoriale « B»(art. 2, D.M. 1444/1968):
· Riferimento:
urbanistica
· Le
partiLe parti del territorio totalmente o parzialmente
edificate, diverse dalle zone A. Si considerano parzialmente
edificate le zone in cui la superficie coperta degli
edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo)
della superficie fondiaria della zona e nelle quali la
densità territoriale sia superiore ad 1,5 mc/mq. Zona territoriale « C»(art. 2, D.M. 1444/1968):
· Riferimento:
: urbanistica Le parti del territorio
destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino
inedificate o nelle quali l’edificazione non raggiunga i
limiti di superficie e densità di cui alle zone B. Zona territoriale « D»(art. 2, D.M. 1444/1968):
· Riferimento:
urbanistica
· Le
parti del territorio destinate a nuovi insediamenti per
impianti industriali o ad essi assimilati. Zona
territoriale « E»(art. 2, D.M. 1444/1968)
· Riferimento:
: urbanistica Le parti del territorio
destinate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo
restando il carattere agricolo delle stesse - il
frazionamento delle proprietà richieda insediamenti da
considerare come zone C. Zona territoriale « F»(art. 2, D.M. 1444/1968):
· Riferimento:
urbanistica
· Le
parti del territorio destinate ad attrezzature ed
impianti di interesse generale. Zone
territoriali omogenee(D.M. 1444/1968)
· Riferimento:
: urbanistica ·Sono
le zone in cui viene suddiviso il territorio comunale ai
fini dell’applicazione dei limiti inderogabili di
densità edilizia, di altezza, di distanza fra i
fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli
insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici
o riservati alle attività collettive, al verde pubblico
o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei
nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli
esistenti, ai sensi dell’art. 17 della legge 6 agosto
1967, n. 765. Zonizzazione:
· Riferimento:
: urbanistica Suddivisione del territorio
comunale in zone omogenee a ciascuna delle quali è
attribuita una funzione ed una specializzazione di tipo
urbanistico (residenziale, artigianale, agricola,
etc...). |